Gesù storico
Un interrogativo che spesso viene posto è quello che riguarda la possibilità di tracciare l’immagine storica di Gesù attraverso i Vangeli e i documenti storici del tempo. Non è possibile dare una risposta, almeno per tre ordini di motivi.
Innanzitutto è noto che Gesù non ha lasciato nulla di scritto, né tracce tangibili di se stesso. Ha lasciato solo un elemento impalpabile, apparentemente insignificante: la sua Parola affidata ad un normale gruppo di persone, i suoi discepoli.
In secondo luogo nessun evangelista si prefisse una stretta disposizione cronologica, per un’esatta collocazione temporale della narrazione, né la catechesi della Chiesa primitiva si premurò di esporre una biografia di Gesù, nel senso che oggi si attribuisce a tale termine.
Infine la storiografia ufficiale del tempo, abbagliata e intenta a narrare i fulgori della Roma d’Augusto, ignorò quasi del tutto la figura storica di Gesù. Anche il mondo giudaico volle cancellare tutto quanto Gesù aveva fatto e detto, dottrina e istituzione.
Il carattere frammentario e l’uso ecclesiale, in certo senso anche popolare, del materiale evangelico comporta indubbiamente una certa riduzione di storicità, escludendo del tutto una ricostruzione della vita di Gesù nel senso storiografico del termine. La natura stessa dei Vangeli pone un limite ad una verifica storica. Ma è anche vero che non si tratta di una frammentarietà così totale da impedire che i singoli “pezzi”, centrati su Gesù, siano insufficienti per delinearne aspetto e personalità e a far cogliere il senso che egli ha attribuito alla sua vita.